SCONTRO ARDENTE!
BURNING FIGHT( 1991 Snk )
Burning Fight (バーニングファイト Bāningu Faito) è un videogioco arcade picchiaduro a scorrimento sviluppato e pubblicato nel 1991 dalla SNK.
Nel periodo d’oro per SNK e la loro scheda hardware Neo Geo, grazie alla pubblicazione di titoli come Fatal Fury, Sengoku, Alpha Mission II, King of the Monsters e Soccer Brawl, l’azienda nipponica tentò di sfondare anche nel mercato dei picchiaduro a scorrimento (campo dominato dalla Capcom), dopo il non trascendentale P.O.W. – Prisoners of War del 1988.
Nonostante qualche buon spunto questo titolo viene il più delle volte ricordato come l’ennesimo clone di Final Fight, capolavoro appunto di Capcom.
Il gioco è prodotto da Eikichi Kawasaki, uno dei fondatori di SNK e l’uomo dietro a vari noti titoli SNK, come Fatal Fury, Art of Fighting e Samurai Shodown. Una versione ripubblicata di Burning Fight è inclusa in SNK Arcade Classics Vol. 1, rilasciato per PlayStation 2, PlayStation Portable e Wii nel 2008.Presente Sul E-Shop Nintendo per Switch e Psn Store per PS4/5
CONTENUTI ARTICOLO
SCHEDA TECNICA
Burning Fight (バーニングファイト Bāningu Faito) |
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Piattaforma | Arcade Bar |
Data di pubblicazione | Japan : 1991 |
Genere | Picchiaduro a scorrimento |
Origine | Japan |
Sviluppo | Snk |
Pubblicazione | Snk |
Design | Franky Sezabon, Abepapa, Gagamaru, Dom, Yamapee |
Modalità di gioco | Giocatore singolo / Due giocatori |
Seguito da | – |
Specifiche arcade | |
CPU | Motorola MC68000 @12 MHz, audiocpu Zilog Z80 @4 MHz |
Processore audio | YM2610 OPNB @8 MHz |
Schermo | Tipo raster,risoluzione 320×224@59,185606 Hz, CRT 15kHz, quadro del gioco (30,16)÷(350,240), quadro dello schermo 384×264, pixel clock @6 MHz |
Risoluzione | 384×264 |
STAFF
STAFF Front character designers: Franky Sezabon, Abepapa, Gagamaru, Dom, Yamapee Back character designers: Manoru, Masabon, Meguchirin Compositore musica ed effetti sonori: Yamapy-1 Programmatori: ....& Eye Love, MA2 Pianificazione: Woo Woo, Moo Producer: Eikichi Kawasaki Ringraziamenti speciali: Futatsu!!, Y-Tick
LA SCHEDA PCB
COIN OP
STORIA
New York, una città dove convivono luci e ombre. Un gigantesco sindacato che si nasconde dietro le quinte con un potere travolgente. Un detective ha affrontato la principale “Famiglia Casterora” con solo due agenti. Dopo un’indagine radicale, il mostruoso duo “Duke Edwards” e “Billy King” sono a un passo dal distruggere l’organizzazione, ma permettono loro di fuggire dal paese. Afferrando le informazioni e volando in Giappone, ciò che videro fu la “Famiglia Casterora”, che si unì alla “Heiwagumi”, un’organizzazione criminale che controlla le notti del Kansai, e distrusse la città di Osaka con la propria faccia. Ad Osaka, i due incontrano il brillante detective “Ryu Saeba” che, come loro, affronta da solo la sfida di distruggere l’organizzazione. Tuttavia, l’indagine è difficile a causa di subdoli trucchi che sfuggono alla rete della legge. “Non possiamo più lasciarli soli”. I tre, esausti, decidono di irrompere nel nascondiglio del nemico, lasciando dietro di sé le pistole che provano che sono detective. In questo momento, in una città illuminata dai neon, imperversano scintille di giustizia e malvagità tra il Giappone e gli Stati Uniti. La guerra tra uomini finirà?
La storia non è illustrata nel gioco e non ci sono sequenze esplicative né durante una partita né alla fine del gioco stesso: il finale infatti è molto scialbo, limitato ai titoli di coda e ad un art-work con i tre lottatori.
GAMEPLAY
Si può subito notare come il gameplay di Burning Fight è fortemente ispirato a quello di Final Fight: scelta fra tre personaggi dei quali uno è il più veloce, vestito di rosso e con tratti asiatici, uno è più bilanciato come caratteristiche e veste blue-jeans e intimo sulla parte superiore, e il terzo lottatore è quello più potente e lento dei tre; è presente una tecnica speciale effettuabile premendo contemporaneamente i primi due pulsanti, mossa grazie alla quale si atterrano tutti gli avversari nei paraggi consumando la propria energia; come ulteriore cliché il giocatore ha più vite ed una barra d’energia di colore giallo, e può utilizzare le varie armi che trova lungo il percorso (coltelli,bottiglie etc..).
Una piccola novità però è l’utilizzo dei tre pulsanti: con il primo si esegue una combinazione di attacchi veloci e deboli che non lasciano respiro all’avversario, con il terzo invece si sferrano dei poderosi ma prevedibili calci, mentre con il secondo semplicemente si salta; il set di mosse è comunque limitato rispetto ad altri picchiaduro a scorrimento del tempo, se si pensa che oltre alle combo realizzabili con il primo ed il terzo pulsante si ha a disposizione un attacco in salto, la mossa speciale da effettuare premendo il pulsante di attacco veloce e di salto assieme ed una presa che per tutti e tre i lottatori è il classico nage waza del Judo.
Altra novità è la presenza di alcuni piccoli sotto-scenari bonussnei vari livelli, generalmente stanze dove entrare ed accedere ad un’area bonus dove si devono neutralizzare vari nemici e distruggere tutti gli elementi dello scenario con i quali è possibile interagire, il tutto entro quattro secondi di tempo; rompendo alcuni oggetti si possono scoprire dei bonus da raccogliere che danno al giocatore una gran quantità di punti o addirittura rigenerano per intero l’energia.
Infine, il titolo si caratterizza per la presenza di boss di metà livello (anche in numero di due) e boss di fine livello.
I picchiaduro a scorrimento sono giochi semplici che offrono molto divertimento mentre (a volte con l’aiuto di un amico) ti muovi attraverso una serie di livelli ramazzando bande di malviventi, prima di affrontare un più potente mega boss di fine livello ; risciacqua e ripeti. Burning Fight arriva per gentile concessione di SNK e mentre Sengoku (un altro gioco della compagnia) è arrivato nello stesso anno e tenterebbe di scuotere un po’ la formula picchiaduro a scorrimento
A causa della natura di base del genere e senza alcuna svolta nel gameplay di cui parlare, il gioco presenta somiglianze con numerosi titoli. Un gioco che ovviamente ha avuto un’influenza è stato Final Fight , non solo per il nome simile ma anche per la scelta dei personaggi giocabili. Duke gioca in modo simile a Cody dal titolo Capcom e ha alcune somiglianze visive. Ryu è molto simile a Guy, costume e tutto il resto. Billy è meno simile a Haggar ma fornisce l’opzione più lenta e più potente. Burning Fight differisce anche dal classico di Capcom in un grande aspetto: non è alla stessa altezza.
Per la sua età non è un brutto gioco, ma non si distingue da titoli simili dell’epoca con Final Fight e la serie Streets of Rage di Sega che impressionano di più. Ci sono alcuni bei tocchi come il modo in cui alcuni membri della gang visibili sullo sfondo e poi man mano si spostano in primo piano per combattere A volte c’è un po’ di dettaglio nei fondali, ma altre volte il gioco sembra molto semplice. Allo stesso modo l’animazione è funzionale ma in alcuni casi è piuttosto rigida e limitata.
Hai due pulsanti di attacco (uno per il pugno, uno per il calcio) e questo non porta a una vasta gamma di mosse; premi pugno a mezz’aria e farà lo stesso come se avessi premuto calcio. Se ti trovi in una situazione difficile, premendo il pugno contemporaneamente al pulsante di salto eseguirai un attacco speciale che dovrebbe aiutarti anche se (come da tradizione) questo esaurisce un po’ la tua barra di energia. Duke ha un montante rialzato, Billy una chiatta da spalla e Ryu ovviamente ha l’attacco speciale di Guy.
C’è una varietà di teppisti con proprie peculiarità di combattimento , ma sono in gran parte inviati allo stesso modo: avvicinati e attacca prima che ti colpiscano. Alcuni di loro portano armi (che puoi anche impugnare) ma questo apparentemente fornisce solo un po ‘di varietà visiva. I teppisti possono lanciare coltelli, ma spesso non lo fanno e al di fuori del gangster che spara con le armi le armi non hanno un grande effetto sul combattimento, portando a un gameplay molto noioso e ripetitivo.
Tuttavia, ce ne sono alcuni che offrono una sfida diversa, come quelli che ti caricano e quelli che guidano le moto. I boss hanno anche diversi mezzi di attacco che devi imparare come affrontare al meglio. Sebbene richiedano molti più colpi rispetto ai normali scagnozzi, i boss vengono eliminati più velocemente che in altri giochi. Tuttavia, si incontrano più frequentemente, comparendo alla fine di ogni area piuttosto che in ogni fase.
Il primo boss del gioco ha un ingresso impressionante, rotola sullo schermo e spinge via il camion che hai appena distrutto. Allo stesso modo il secondo, un tizio simile a Hulk Hogan, marcia sullo schermo e demolisce una fontana. Dopodiché appaiono e basta, quasi come se SNK si rendesse conto che le persone probabilmente si sarebbero annoiate del gioco a questo punto, quindi perché preoccuparsi? Allo stesso modo l’Hulkster fornisce la base per altri due personaggi, ma gli altri boss vengono semplicemente riutilizzati.
Ci sono cinque fasi nel giocoper un playthrough di circa 45 minuti, anche se sembrava significativamente più lungo, con la musica ripetitiva che non aiuta. Il gioco diventa più difficile man mano che avanzi e il numero di nemici aumenta
Per coloro che sono interessati a scalare le classifiche online ci sono le solite modalità Hi Score e Caravan a un credito. Quest’ultima potrebbe essere considerata una “Mercy Mode” in quanto termina dopo cinque minuti.
Come con la maggior parte dei giochi di questo tipo, Burning Fight è quasi certamente il modo migliore per divertirsi con un amico.
PROTAGONISTI
- Duke Edwards – poliziotto statunitense, nato il 27 dicembre del 1964 con la passione per la guida automobilistica. È il più equilibrato dei tre. Biondo con gli occhi azzurri, veste dei pantaloni in jeans, una canottiera blu e delle scarpe sportive; ricorda chiaramente Cody di Final Fight. La sua mossa speciale è il “Submarine Screw”, tecnica identica al pugno del drago di Ryu e Ken in Street Fighter ma con un avvitamento del corpo in fase di salto. È il protagonista del gioco e l’unico personaggio che apparirà di nuovo (soprattutto dei cameo) in altre opere della SNK, quali The King of Fighters 2000, The King of Fighters 2002 e NeoGeo Battle Coliseum.
- Ryu Saeba – poliziotto giapponese che si unisce ai due colleghi d’oltreoceano per combattere la Yakuza; è nato il 27 luglio 196] ed è un patito di sci. È il più veloce dei tre ma anche quello più debole, e i connotati asiatici e la tuta rossa che porta richiamano immediatamente Guy di Final Fight. La sua tecnica speciale è un ‘”calcio uragano”, proprio come quello di Guy e Cody di Final Fight.
- Billy King – robusto poliziotto originario di New York, è il più vecchio del gruppo, essendo nato il 20 luglio 1961 (30 anni al momento della pubblicazione del videogioco); adora il surf. È in assoluto il lottatore più potente ma anche il più lento tra i tre. La sua tecnica speciale è una spallata in corsa che travolge tutti gli avversari sulla sua strada. In un prototipo del gioco il personaggio in questione si chiama “Bully” e appare esteticamente differente, vestendo un gakuran nero e portando una pettinatura più lunga e simile a quella di Duke
LIVELLI
- “La via principale” – Il primo livello è ambientato nella classica via principale del centro della città, costellata di boutique; già in esso si possono vedere quasi tutte le differenti tipologie di nemici presenti in Burning Fight. Proprio all’inizio è presente all’esterno di una sala giochi il cabinato di Beast Busters, altro prodotto arcade della SNK. A metà scenario è possibile entrare in un bar per accedere ad un’area bonus. I boss sono due, da affrontare in sequenza alla fine del livello: il primo è un furgone con cassone scoperto da demolire, sopra il quale staziona un criminale armato di molotov; l’altro è Yujiro Heike, un grasso karateka con le spalle deturpate, abile nell’evadere dal combattimento rotolando a terra.
- “Il centro commerciale” – Il secondo livello, diviso in tre parti, è il più lungo del gioco. Si inizia al suo interno, passando davanti ai vari negozi presenti: tra questi si può accedere ad un negozio di abbigliamento e ad uno di mobili e ceramiche, entrambi convertibili in aree bonus; la prima parte termina dinanzi ad una fontana, dove si affronta un boss, Tom Anderson, ovvero un wrestler chiaramente ispirato a Hulk Hogan: le sue tecniche più temibili sono una clothesline in corsa ed una ginocchiata in salto. Successivamente si esce dal centro commerciale sui marciapiedi mobili che portano all’ingresso della metropolitana; qui si affrontano diversi nemici e, arrivati all’ingresso della metro, si combatte contro il secondo boss del livello, Azusa Heike, la sorella di Yujiro Heike, avvolta nel tradizionale kimono giapponese ed armata con un tantō. L’ultima parte del livello si svolge sul tetto di un treno in corsa, partito dalla fermata del centro commerciale; al termine di questo si affronta finalmente il boss conclusivo del livello, ovvero Marshall, uno dei pochi nemici occidentali nel gioco. Questi è un abilissimo lottatore esperto di arti marziali, in grado di parare i colpi del giocatore e contrattaccare con una terribile tecnica a due mani; una volta sconfitto, Marshall fugge.
- “Il quartiere popolare” – Ci troviamo nel centro della metropoli, tra abitazioni e negozi tipici; lungo lo scenario si può scorgere un edificio con l’insegna “NeoGeo Corp.”; un’area bonus presente è un minimarket di alimentari. La strada che si percorre termina dinanzi ad un cantiere edilizio, dove si affronta come boss di metà livello Gary Powell, un altro wrestler stavolta clone di Tom Anderson del secondo livello, dal quale differisce solamente per il colore dell’abbigliamento e per il volto, che in questo caso si rifà a Animal dei Legion of Doom: le caricature di Hulk Hogan e di Animal sono presenti anche nella parte bonus di Fatal Fury, gioco prodotto dalla stessa azienda ed uscito anch’esso nel 1991. La seconda parte del livello si svolge sul montacarichi del cantiere, che sale verso l’alto caricando su di sé nemici appostati sui vari piani (ricorda il quarto livello di Final Fight della Capcom). Il boss di fine livello è Nitou Ryuji, un guerriero in tenuta da Aikidō ed armato con due katana, ispirato a Goemon del manga Lupin III.
- “La baia a sud” – I protagonisti scoprono finalmente il quartier generale dell’organizzazione criminale, ovvero una nave attraccata alla baia a sud della città; all’inizio del livello si può vedere una BMW Serie 3 E36 nera con lampeggiante, probabilmente l’automobile utilizzata dagli eroi per arrivare sul posto. Si combatte sul porto passando anche in un magazzino, presente come area bonus. Il boss di fine livello, che tenta di impedire l’accesso alla nave, è nuovamente Marshall, che una volta sconfitto cadrà privo di sensi al suolo.
- “La nave” – Il quinto ed ultimo livello è ambientato a bordo della nave, con gli eroi che passano dal ponte ai vari locali. Come in molti altri picchiaduro a scorrimento del tempo nell’ultimo livello si affrontano nuovamente tutti i precedenti boss (meno il furgone); il giocatore dovrà vedersela contro Yujiro e Azusa Heike contemporaneamente, poi contro Mad Dilly, wrestler clone dei precedenti Tom Anderson e Gary Powell, quindi contro Nitou Ryuji e dopo di lui, per la terza ed ultima volta, contro Marshall. Mad Dilly, Nitou Ryuji e Marshall sono qui tutti aiutati da nemici comuni. Il boss finale del gioco, Casterora, si presenta come un apparentemente innocuo signore di mezz’età (come del resto Belger, nemico finale di Final Fight); impugna un bastone da passeggio che nasconde un’arma da fuoco. Anche Castetora viene supportato da nemici comuni.
I livelli presenti sono abbastanza vari ed e’ carina l’idea dei sottolivelli
BOSS DI FINE LIVELLO
FINALE
Nel caso morite troverte i tre giocatori che vengono schiacciati
Nel caso completate il gioco , non vi verrà mostrato un vero finale ma vedrete i momenti salienti del gioco e una schermata di ringraziamenti ( magrissima consolazione )
RICEZIONE
In Giappone, Game Machine ha elencato Burning Fight nel numero del 15 giugno 1991 come l’ottavo gioco arcade più popolare dell’epoca. Allo stesso modo, RePlay ha riferito che il gioco era il secondo gioco arcade più popolare all’epoca. Il titolo ha ricevuto un’accoglienza generalmente mista da parte della critica sin dalla sua uscita nelle sale giochi e su altre piattaforme, con la maggior parte dei revisori che lo hanno confrontato con concorrenti più noti nel genere picchiaduro. Entrambe le versioni Neo Geo e Nintendo Switch detengono rispettivamente il 55% e il 30% sull’aggregatore di recensioni GameRankings .
Kyle Knight di AllGame considerava Burning Fight una copia di Final Fight di qualità inferiore. Knight ha criticato le animazioni dei personaggi “a scatti e rigide”, la mancanza di varietà dei nemici, così come il sistema di combattimento e il gameplay ripetitivi, ma ha elogiato i controlli e l’audio. Al contrario, Loulou ed El Nio Nio per Console Plus hanno confrontato il gioco sia con Final Fight che con Streets of Rage , ma ne hanno elogiato la presentazione, la grafica, le animazioni, la colonna sonora in stile hard rock, il gameplay e la longevità. Anche Paul Rand e Tim Boone di computer e videogiochi consideravano il titolo un Final Fightfregatura, mentre Rand in particolare ha confrontato Cody e Guy con due dei personaggi giocabili. A differenza di Knight, sia Rand che Boone hanno elogiato la grafica, il suono, il gameplay e la longevità, ma hanno criticato l’assenza di continue illimitate nella versione AES.
Slasher Quan di GamePro ha osservato che era simile a Final Fight in termini di grafica e gameplay, ma ha anche elogiato la presentazione e la musica. Sia Steph di Joypad che Jean-Marc Demoly di Joystick hanno paragonato Burning Fight a Final Fight , Ninja Gaiden e Streets of Rage , ma hanno elogiato la presentazione e i controlli audiovisivi. Cyril Drevet di Player One ha confrontato la sua modalità a due giocatori con Double Dragon , ma ha elogiato la grafica, le animazioni, l’audio, la difficoltà e la longevità. Tuttavia, Sinclair User ha evidenziato un senso di ottusità nel gioco, affermando che “Burning Fight è un viaggio competente lungo la solita strada dei picchiaduro…”
Burning Fight ha ricevuto un’accoglienza molto più mista da parte della critica negli ultimi anni, con Dan Whitehead di Eurogamer in particolare per quanto riguarda il gioco come una palese copia sia di Final Fight che di Streets of Rage . Anche Lucas M. Thomas di IGN ha paragonato il suo gameplay a Double Dragon , ma lo ha considerato più giocabile di Ninja Combat . Damien McFerran e Dave Frear di Nintendo Life sono stati critici nei confronti del titolo durante la revisione rispettivamente delle versioni di Virtual Console e Nintendo Switch, confrontando il cast di personaggi giocabili con quelli di Final Fight , mentre McFerran ha criticato le pessime animazioni dei personaggi.
CONCLUSIONE
Mediocre clone di Final Fight, dovete affrontare orde di nemici per le varie strade, metropoli a suon di calci e pugni, sfidare dei boss per passare al livello successivo per poi affrontare l’ ultimo boss per poi terminarlo. Nulla di eccezionale all’epoca figuriamoci ora
Non è il gioco più bello o più originale, ma sarebbe in qualche modo perdonabile se fosse almeno divertente da giocare. Non lo è. C’è pochissima varietà nel modo in cui i membri della banda attaccano e in un picchiaduro a scorrimento che riduce notevolmente il divertimento offerto. Di conseguenzalepartite possono essere noiose e la sfida più grande diventa cercare di non abbandonare il gioco in anticipo. C’è pochissimo valore di rigiocabilità nel gioco, ma potresti sempre convincere un amico a unirsi a te per un combattimento cooperativo a due giocatori che regala qualche ora di divertimento.
Senza infamia e senza lode
Marco Frattino :
La critica del tempo lo dipingeva semplicemente come un clone di Final Fight con grafica potente, ma nulla di più. A conti fatti si trattava di un clone del capolavoro Capcom, riproposto però non su un’ambientazione immaginaria come Metro City ma nello scenario della Osaka degli anni ottanta/novanta con strade, negozi e palazzi riconoscibili dagli abitanti del posto. Tecnicamente Burning Fight sovrastava il gioco Capcom proponendo una grafica più accurata con un maggiore numero di colori, una maggior varietà dei nemici e, nel complesso, molti più dettagli sugli sfondi. Del resto parliamo di 54 megabit di grafica contro i 26 Megabit di Final Fight, la differenza si nota. Purtroppo la giocabilità del titolo SNK è molto carente, acerba e coriacea, soprattutto nelle collisioni, e questo aspetto, che si nota subito fin dalla prima partita, ha sempre penalizzato fortemente il prodotto. Lo score system sarebbe anche buono, con delle tecniche complesse di grouping per attivare la super move su più nemici contemporaneamente e beneficiare dei punti bonus da ogni nemico coinvolto, ma questo è un aspetto che ha sempre interessato poco il pubblico italiano, soprattutto perché condizionato da una difficoltà generale ancora superiore al già citato (e difficile) Final Fight.
C’è poco da discutere, i difetti nella giocabilità sono ben noti, così come la scorrettezza della cpu, a tratti eccessivamente frustrante. Basta pensare alle fasi in cui lo schermo si riempie di Duffy che una volta riusciti ad atterrare il nostro personaggio hanno la capacità di attaccare con picchiate volanti mentre siamo intontiti, fino a prosciugare l’intera barra di energia senza che si possa fare nulla. Le raffiche di pugni possono essere spezzate da attacchi nemici, e qui più che un discorso di collisioni direi che si tratta di un eccesso di difficoltà, una scelta specificatamente voluta dei programmatori per indurre il giocatore ad azioni più corte in cui il personaggio deve portare degli attacchi in tempo limitato per poi spostarsi. Tutto questo risulta molto più scorrevole e divertente in Final Fight, in cui bastava attivare la raffica di pugni con presa “risucchia nemici” provocando una carambola di schiaffi che faceva ricadere gli avversari su altri avversari con effetto valanga.
Anche l’uso delle armi è lento e macchinoso, sempre per aumentare la difficoltà, cliché tipico di SNK. Personalmente snobbai questo titolo all’inizio, benché disponessi già nel 1993 di quasi tutte le uscite in formato AES. Lo recuperai più tardi, per cercare G-Mantle nel fondale, personaggio simbolo del mondo SNK del quale ero abbastanza ossessionato, da buon specialista SNK nei primi anni novanta. In effetti, come supponevo, lo trova in più occasioni. Il setaccio accurato mi fece approfondire il gioco sviluppando le considerazione qui sopra riportate.
COMPARATIVA FINAL FIGHT VS BURNING FIGHT
Grafica
Con Final Fight esploriamo Metro City in ogni suo angolo: quartieri malfamati, metro, sotterranei, bar, banchine, uffici… È vario e lo stile è curato, dettagliato e piuttosto elegante. Per un titolo del 1989, si tratta di un vero e proprio schiaffo: quell’anno e il successivo, nessun concorrente può vantare una grafica così bella. Se il disegno è significativamente diverso, Burning Fight può vantare di competere esteticamente con il soft Capcom… ma più di due anni dopo! Le strade di Osaka sono sdolcinate e colorate, con bei rilievi e anche molti dettagli. Tuttavia, alcuni passaggi sono un po’ meno buoni di altri, come ad esempio il passaggio sul tetto del treno oi capannoni del porto. Offrendo un’ampia varietà di nemici e una qualità più costante durante tutto il gioco, Final Fight vince questo round.
Animazioni
Per quanto riguarda il ritmo e la velocità, è approssimativamente uguale. Per quanto riguarda la fluidità e il numero di passaggi dell’animazione, Final Fight ha un leggero vantaggio: se i personaggi sono relativamente rigidi in entrambi i giochi, quello di Capcom avvantaggia più passaggi, soprattutto per i combattenti principali. Idem per i dettagli animati negli sfondi e negli oggetti qua e là, il gioco è un po’ più rifinito.
Sonoro
I temi di Final Fight sono accattivanti e si adattano bene all’atmosfera pericolosa di quartieri loschi o bar chiassosi. Stesso discorso per gli effetti sonori. Burning Fight vanta un campionamento nettamente migliore e effetti più realistici e numerosi, ma le melodie del gioco non sono davvero niente di speciale: è persino difficile ricordarle a distanza di qualche ora.
Rigiocabilità
Final Fight è un po’ più lungo del suo rivale, con il suo livello aggiuntivo (sei contro cinque). Naturalmente, puoi giocarne due contemporaneamente in ogni gioco e in entrambi ti vengono concessi simpatici livelli bonus che portano un po’ di divertimento in più. Con una difficoltà più proporzionata e più divertimento che offre più piacere per tornare a farlo, il gioco di Capcom supera quello di SNK sulla vita.
Quindi il migliore?
Le somiglianze sono numerose: tre eroi, lanci, combo, mosse varie; armi e bonus da collezionare, elementi degli stage da distruggere, gioco cooperativo. Solo che il gioco di SNK è decisamente meno rifinito di quello di Capcom, per quanto riguarda molti aspetti del gameplay. Se BF utilizza tre pulsanti (pugno, salto, calcio) e FF due (pugno/calcio, salto), quest’ultimo mostra ancora un po’ più di attacchi (due diversi attacchi in salto) e più proiezioni (da due a tre per personaggio, contro uno). Inoltre, è difficile essere precisi in Burning Fight: le mosse, in particolare il calcio in salto, hanno una finestra per colpire troppo piccola… a differenza di quella dei tuoi nemici! Un altro dettaglio che è un peccato, le armi che scegli possono essere utilizzate solo per una quindicina di secondi… dopo quello che il nostro combattente lo lancia automaticamente: inutile e deludente! Inoltre, è chiaro che SNK abbia poco testato il gioco durante il suo sviluppo: le fasi di combattimento possono essere frustranti, con nemici che non ti lasciano alzare, infliggendoti colpi senza che tu possa fare nulla, o altri i cui colpi mettono costantemente a segno giù, senza lasciarti alcuna possibilità di riprenderti. In Final Fight e il gameplay è solo di gran lunga migliore
Final Fight vince con una valanga di voti. Nonostante accusi due anni in più del suo rivale il gioco Capcom seppellisce letteralmente il suo rivale. C’è solo nella colonna sonora eforse nella grafica che questo può competere con il vincitore, ma in tutti gli altri settori, è molto indietro.
CURIOSITA’
Rilasciato nell’Aprile 1991.
Duke,uno dei protagonisti, compare come nemico in “The King of Fighters 2000”.
MUSICHE
PLAY – BURNING FIGHT – ONLINE!
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