Come avete notato io sono appassionato di Indie di nicchia, spesso Horror o del genere “Depressive/sucide” e dei metrodivania
Spesso i “piccoli” giochi raccontano grandi temi con una delicatezza e un’originalità che le grosse produzioni, paradossalmente, non possono permettersi.
Il gioco è arrivato su Switch/Pc dopo esser uscito su android/ios, posso tranquillamente affermare che la console Nintendo è la piattaforma pressoché perfetta per un gioco di questo tipo, che fa della pixel-art un’arma molto affilata con cui raccontare la propria storia.
Una mostruosa attenzione per i dettagli e l’accurata scelta delle diverse palette di colori hanno permesso ad InMost di elevarsi nettamente sopra la media dei titoli Indie.
Gli sviluppatori hanno profuso moltissimo tempo nel realizzare anche il più piccolo particolare, dalla luce tremula di una lanterna al soffio del vento che spazza le foglie, ma il risultato premia alla grande i loro sforzi.
Il gioco segue le storie di tre personaggi, di cui dovrete prendere il controllo a fasi alterne in base all’incedere della storia:
-Una bambina rimasta sola in una casa coloniale piena di strane presenze.
-Un anzione perso in un luogo oscuro e labirintico
-Un cavaliere immerso in uno scenario solo apparentemente deserto.
I tre si dividono la scena in egual misura e a loro modo dovranno fronteggiare le figure spettrali che li perseguitano.
La bambina è il personaggio apparentemente più fragile: può muoversi lentamente e vestendo i suoi panni non potrete fare altro che cercare di sottrarvi alle ombre spostando gli oggetti che vi consentiranno di raggiungere la meta prefissata.
L’anziano invece può saltare e il gameplay che lo vede protagonista ricorda da vicino quello di Limbo, con un equilibrato mix di sezioni platform 2D e risoluzione di enigmi ambientali. Il cavaliere, infine, è l’unico a dare battaglia alle sue sfuggenti nemesi e può anche utilizzare una sorte di rampino, ma tali strumenti non lo mettono del tutto al sicuro dalla morte.
Titolo: InMost
Piattaforma: Pc/switch/android/ios
Genere: Adventure Pixel Art
Software house: Chucklefish
Sviluppatore: Hidden Layer Games
Lingua: Inglese/italiano
Data di uscita: 7 aprile 2017
Disponibilità: digital delivery
Luce e oscurità, speranze e traumi insanabili, debolezze del tutto umane che nutrono entità che di umano non hanno nulla.
I semplici elementi di gameplay di InMost veicolano messaggi decisamente seri, espressi spesso attraverso le frasi che alcuni dei comprimari rivolgeranno ai protagonisti. Ascoltateli vi diranno: dietro a frasi apparentemente semplici possono nascondersi significati profondi.
Il sonoro gioca un ruolo estremamente importante in InMost,se avete una buona cuffia vi consigliamo di utilizzarla per apprezzare al meglio gli eccellenti effetti sonori, capaci di penetrare i vostri padiglioni auricolari con una pulizia quasi cristallina (non tente il volume al massimo o vi verrà un infarto).
La colonna sonora non è particolarmente varia ma riesce a trasmettere è perfettamente in linea con le atmosfere non proprio allegre del gioco.
Eccellente è la pixel-art che ricreano le non facili atmosfere del gioco.
Gustatevi ogni schermata con calma, apprezzandone dettagli a volte impercettibili come il fruscio del vento che muove le foglie, il baluginio delle lanterne che rischiarano una stanza altrimenti buia o anche un semplice gatto, formato da una manciata di pixel che riescono però a trasmetterne l’elegante passo felpato.
I mostri che incontrerete sulla vostra strada rappresentano per molti versi le debolezze che le loro controparti umane nascondono.
Vi saranno sufficienti circa 4 ore per arrivare all’epilogo, ma ciò di cui vi stupirete avvicinandovi a questo ennesimo traguardo sarà il modo in cui le diverse storie s
i connetteranno tra loro per stringersi in un climax che vi si avvinghierà e non vi lascerà andare se non ben dopo la chiusura dei titoli di coda.
Attualmente Disponibile per Pc e Nintendo Switch si spera presto per PS4
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PRO
Atmosfera
Storia
Grafica e Musica
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CONTRO
Breve ( solo 4 ore)
Non per tutti
Voto: 8.5
Trailer :