OPERATION WOLF RETURNS
FIRST MISSION
( 2023 Microids )
( Nintendo Switch – PS4/Ps5- Pc Steam/Gog – Xbox )
INFO
Riscopri il mitico sparatutto su Arcade del 1987, in una nuova reinterpretazione in versione normale o in VR! Pubblicato originariamente su Arcade nel 1987, Operation Wolf Returns: First Mission è il remake del primo sparatutto su rotaia che ha plasmato il genere. È fedele al DNA del gioco originale, un’atmosfera d’azione mozzafiato ereditata dai film d’azione degli anni ’80, offrendo allo stesso tempo un design e una classifica nuovi di zecca.
CARATTERISTICHE
- Operation Wolf Returns: First Mission riprende perfettamente il DNA del gioco originale, grazie all’atmosfera che rimanda a quella tipica dei film d’azione non-stop degli anni ’80.Qualche mese fa ha fatto la sua comparsa una nuova organizzazione criminale che, oltre a un fiorente traffico di armi e droga, ha sviluppato anche una nuova arma superpotente. Dopo aver scoperto diverse basi dell’organizzazione guidata dal misterioso Generale Viper, due agenti vengono inviati sul campo per cercare di carpire maggiori dettagli sull’arma e liberare gli ostaggi imprigionati nei centri di detenzione circostanti.
- Reinterpretazione di un gioco di azione culto arcade del 1987
- Nuova direzione artistica
- Aggiunta di voci parodiche
- Gameplay interamente incentrato su un’azione non-stop
- Campagna giocabile da uno o due giocatori (la modalità un giocatore è disponibile solo in VR)
- Modalità Sopravvivenza (dove si affrontano orde di nemici)
- Arsenale composto dalle armi più disparate (uzi, fucile a pompa, lanciagranate, ecc.)
- Versione VR caratterizzata da un’immersività totale, grazie alla possibilità di mirare a 360°
EDIZIONE FISICA
STORIA
Pochi mesi fa è apparsa una nuova organizzazione criminale. Oltre al traffico di armi e di droga, hanno sviluppato un’arma super potente. Dopo la scoperta di diversi accampamenti dell’organizzazione guidata dal misterioso generale Viper, due ufficiali sono stati incaricati di saperne di più su questa pericolosa arma e liberare gli ostaggi detenuti nei campi circostanti.
PROTAGONISTE & ALTRI
–
GAMEPLAY
IL RITORNO DI UN GRANDE CLASSICO
Le operazioni nostalgia si sprecano e vengono riportati alla luce giochi che han fatto la storia ludica ma purtroppo con risultati spesso deludenti rispetto alle aspettative. Vuoi per la nuova grafica , vuoi perchè sono dei remake che poco o nulla han a che fare con l’originale. I fan dei vecchi giochi chiedono solo grafica e sonoro aggiornati ma ne escono delusi
Microids ha deciso di rispolverare un grande classico : OPERATION WOLFS
Impossibile non ricordare questo shooter in prima persona che si caratterizzava al bar per l’uso della mitraglietta.
IL GIOCO DA BAR , RICORDIAMOLO
Operation Wolf (オペレーションウルフ Operēshon Urufu) è un videogioco arcade di tipo sparatutto su rotaia, con un modello di mitragliatrice inclinabile come controllo, sviluppato e pubblicato nel 1987 dalla Taito.
Pur non essendo stato il primo nel suo genere a presentare un controllo ad arma da fuoco posizionale (basti pensare a giochi della prima metà degli anni ottanta come Colt o Crossbow), ebbe molto più successo dei precedenti.
Nel 1988 uscirono conversioni del titolo per molti home computer edite dalla Ocean Software, poi nel biennio 1989-1990 uscì per altri computer e console, a opera sempre della Taito e altri editori. Di solito le conversioni vennero apprezzate dalla critica. Nel 2005, una emulazione dell’originale arcade venne inclusa nella raccolta Taito Legends per PC, PlayStation 2 e Xbox.
Operation Wolf presenta un sistema di controllo che consiste in un mitragliatore posizionale con il grilletto per sparare i colpi e un pulsante laterale per lanciare le granate; il controllo posizionale non disegna un cursore sullo schermo, sicché è necessario orientarsi con la posizione di esso ed i colpi sparati per capire esattamente dove si sta mirando. Il mitragliatore in metallo vibra realmente simulando l’arma reale, l’Uzi.
Roy Adams ha una barra dell’energia che cala progressivamente quando viene colpito. In ogni missione lo scenario scorre automaticamente (verso sinistra nei livelli 1, 5 e 6, verso destra negli altri tre) fino al suo completamento con 10000 punti assegnati ogni volta, e non c’è possibilità di evitare i colpi dei nemici se non anticipandoli o colpendo i loro proiettili se questi consistono in armi da lancio. Nei primi quattro livelli si incontrano vari civili e le infermiere con la barella, i quali non vanno colpiti altrimenti cala l’energia del giocatore; lo stesso discorso vale per i prigionieri da salvare, presenti invece negli ultimi due.
È possibile raccogliere determinati oggetti lungo il livello colpendoli col mitragliatore, come le cartucce per ricaricare l’arma, le granate aggiuntive o la vitalità supplementare (sotto forma di bevanda energetica): a volte possono essere rilasciati dagli animali che passano di tanto in tanto durante il gioco (galline, maialini e avvoltoi).
C’è una differenza sostanziale tra la versione giapponese e quella occidentale: nella prima c’è la possibilità, di volta in volta, di scegliere la missione da svolgere, mentre nell’altra si deve necessariamente seguire un certo ordine di missioni.
Nella maggior parte delle conversioni casalinghe, per sparare si controlla un mirino con le periferiche tradizionali. Solo alcune supportano la pistola ottica, ad esempio la NES Zapper, per imitare la mitragliatrice.
IL REMAKE
Inutile girarci intorno Operation Wolf Returns: First Mission VR nasce come gioco per l’uso con visore ( esempio su Ps5/ps4), non avendolo mi devo accontentare di provare la versione liscia ben consapevole che perdo una parte fondamentale del gioco
La campagna principale è composta da sei missioni con varie fasi che ti portano attraverso vari ambienti come giungle profonde e strutture armate.
Il gioco non si discosta dall’originale , bisogna eliminare tutto ciò che si presenta sullo schermo. L’enfasi è posta sul personaggio, e quindi sulla telecamera, che scivola al riparo, salta sui cofani delle auto e si tuffa per evitare le esplosioni. Questo è il momento in cui il giocatore non sta manovrando le torrette di elicotteri e aerei, o non sta afferrando un lanciarazzi vicino. Possiamo vedere cosa pensavano gli sviluppatori: questo è un gioco cinematografico, in cui l’enfasi è chiaramente sulla replica del tuo esagerato film d’azione preferito degli anni ’80. Pensa a Commando e Rambo First Blood: Parte II.
Tutto teoricamente funziona bene. Un moderno sparatutto del genere potrebbe facilmente risultare limitato ai nostri tempi. Sei legato come a un carrello da miniera in movimento e possiamo immaginare un gioco restrittivo come sembra. Ma gli eroi di Operation Wolf Returns: First Mission sono così riluttanti a restare fermi in un posto, così determinati a gettarsi nella mischia che il problema scompare. Grazie ai punti di vista in continua evoluzione e agli scenari OTT, ti senti davvero uno Schwarzenegger o uno Stallone.
Ma il problema con la messa a fuoco è che distoglie l’attenzione da altre cose, e Operation Wolf Returns: First Mission ha moltissimi bordi ruvidi e seghettati.
Stò cercando di capire cosa VIRTUALLYZ GAMING stava cercando di fare con le armi. Ne ottieni quattro, disponibili in ogni momento e riforniti tra un atto e l’altro. C’è una mitragliatrice Uzi, un mitra, un fucile e una pistola, con la pistola che è l’arma di ripiego che serve solo una volta per ottenere risultati e quando finisci i proiettili. Questo ti lascia con Uzi, che è uno dei peggiori che abbiamo incontrato: bassa precisione, caricatore piccolo e danni bassi. Se hai un carro armato che striscia verso di te, sei finito.
Ma poi c’è il fucile, ed è una bestia imprevedibile. È praticamente inutile a distanza e ha la strana tendenza a rifiutarsi di sparare anche a distanza ravvicinata. Se un nemico sbircia da dietro una copertura, il fucile dice di no. Ma poi avrai momenti in cui uccidi più nemici con una sola esplosione e fai un breve lavoro con i carri armati. L’abbiamo gettato nel cestino “se dobbiamo”. E resta la mitragliatrice, che è maestra in tutti i mestieri. Se hai proiettili per questo, allora sei d’oro. Se non lo fai, rimarrai con i più deboli ed è davvero difficile progredire nelle difficoltà più difficili. È l’elenco delle armi più sbilanciato che abbiamo mai incontrato a memoria d’uomo.
Poi c’è la sensazione costante che le cose non stanno accadendo come dovrebbero. Ho avuto diverse situazioni in cui i nemici si nascondevano dietro barriere attraverso le quali non potevo sparare. Ho dovuto ricominciare il livello perchè se no non si andava avanti.. Le granate non si inarcano verso i tuoi nemici: vengono lanciate come se fossero sparate da un bazooka. Ci vuole un po’ di ricablaggio per capire che devi spararli come faresti con un gioco di ruolo.
Ma la cosa più importante deriva dalla velocità del reticolo. Prima ancora di mettere piede nel gioco, assicurati di massimizzare la sensibilità del cursore, perché spostarsi da un lato all’altro dello schermo è interminabilmente lento E questa è la campana a morto per l’Operazione Wolf Returns: First Mission. Semplicemente non puoi eguagliare ciò che il gioco si aspetta da te. Non puoi raggiungere fisicamente molti nemici prima che ti sparino. È impossibile.
Ciò non rende difficile l’Operazione Wolf Returns: Prima Missione. Lungi da ciò: c’è un generoso sistema “vite e continua” in gioco, oltre a kit sanitari e armature. Ma non riesco a liberarmi della sensazione che il gioco fosse progettato esclusivamente per il caschetto virtuale
Ci sono altri punti di attrito che contribuiscono a questa sensazione. Mettiti al riparo e il tuo mirino si posizionerà al centro invece che dove era prima. Sparare a un cecchino nell’angolo in alto a destra dello schermo? Mettiti al riparo e dovrai ritrovarlo con il cursore. Anche tenere premuto LT per mirare verso il basso viene ripristinato. Se lo tieni premuto mentre passi alla scena successiva, non passi immediatamente allo sparo esposto: devi rilasciare LT e poi premerlo di nuovo. È solo una sensazione combinata di acuta goffaggine.
Possiamo immaginare come doveva essere il gioco in VR. Con libertà di movimento e divertimento tra aeroporti e complessi.
Con un controller in mano, perde troppo. Anche dopo aver portato la velocità del reticolo al massimo, ci siamo sentiti come se stessimo giocando con un braccio dietro la schiena e i lacci delle scarpe legati insieme. Ci sono ancora momenti in cui l’azione è così ridicola, così espansiva, che la precisione e la velocità non contano. È allora che Operation Wolf Returns: First Mission dà il meglio di sé. Ma in tutti gli altri casi, sembra che Macguyver sia stato trasformato in un gioco strutturalmente difettoso da parti VR.
Ci sono segmenti generali in cui spari a tutto ciò che si muove, così come sequenze in stile Time Crisis in cui puoi nasconderti per ripararti in aree particolari. Ci sono anche dei boss che sono di una forza sorprendente mentre cerchi di riempirli di piombo.
È bello vedere il supporto per due giocatori (così un amico può unirsi); e c’è una modalità sopravvivenza piena di ancora più nemici.
Gli ambienti 3D non sono perfetti, ma sono simili al gioco arcade originale. Per non parlare delle animazioni piuttosto buone e, ovviamente, delle esplosioni che illuminano lo schermo come se fosse Natale. Mi sarebbe piaciuto un po’ più di dettaglio con i boss.Non mi e’ piaciuta la paletta colori
La musica ha i suoi spunti eroici, anche se può essere un po’ scadente. E le voci fuori campo sono divertenti, al livello del tipico episodio di GI Joe . Gli effetti sonori completano il pacchetto, con numerosi boom ed esplosioni.
Una cosa, però: perché il gioco originale non è stato incluso?
CONCLUSIONE
E’ palesemente evidente che il gioco nasce per VR, è come vedere un film 3d in versione non 3d.La giocabilità è discreta ma lo sbilanciamento delle arme e il mirino inficiano il gioco rendendolo da lancio di Pad. Divertente sicuramente in due. Il mio consiglio se non avete il visore e’ di giocare l’originale da bar vi darà più soddisfazioni.
A giudicare dal nome ci saran altri capitoli